Ciclabile Costa dei Trabocchi – Percorso e stato dei lavori della “Via Verde”

La prima tappa del Giro d’Italia 2023 l’ha resa nota in tutto il mondo. La “Via Verde della Costa dei Trabocchi”, percorre uno dei tratti costieri più suggestivi d’Italia, seguendo l’ex tracciato della ferrovia adriatica. Un percorso di 50 km interamente ciclabili dispiegati su 9 comuni, tra le spiagge dei Trabocchi abruzzesi, le macchine da pesca in legno caratteristiche di queste zone. Seppur non ancora terminata, la ciclabile è già percorribile per gran parte del tracciato. Un percorso affascinante adatto a tutti – cicloviaggiatori esperti, gruppi di amici e famiglie – che ha conquistato anche il Giro D’Italia nella prima tappa del 2023, percorsa propria su 18km di questa ciclabile.

Ciclabile dei Trabocchi: il progetto della “ciclovia verde”

La Via Verde della Costa dei Trabocchi fa parte del tratto abruzzese più a Sud della Ciclovia Adriatica. Collega i territori comunali di Francavilla, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto e San Salvo. Possiamo suddividere la ciclovia dei Trabocchi in sei grandi tratti che approfondiremo poi nel corso dell’articolo percorrendoli virtualmente da Nord a Sud, e per ognuno descrivere l’effettivo stato dei lavori:

  1. Da Francavilla a Ortona (tratto ancora da realizzare, la ciclabile inizia a tutti gli effetti all’altezza del porto di Ortona)
  2. Da Ortona a San Vito (tratto interamente realizzato e asfaltato)
  3. Da San Vito a Fossacesia (tratto interamente realizzato e asfaltato)
  4. Da Fossacesia a Torino di Sangro (tratto quasi interamente percorribile, con qualche rallentamento e deviazione)
  5. Da Torino di Sangro a Punta Aderci (tratto percorribile, che si immette nella Riserva Naturale di Punta Aderci)
  6. Da Punta Aderci a Vasto-San Salvo (tratto in parte realizzato e in parte percorribile su strade secondarie, scarse le indicazioni)

 

La ciclovia si snoda su un tratto di costa molto frastagliato, ricco di insenature incontaminate e spiagge nascoste. Nei suoi tratti più spettacolari, e se vogliamo più aspri, la ciclabile dei Trabocchi segue il tracciato dell’ex ferrovia adriatica, inaugurata nel 1863 e dismessa soltanto nel 2005. Da un lato le spiagge e il Mar Adriatico con i caratteristici Trabocchi a far da padrone. Dall’altro una rigogliosa vegetazione puntellata qua e là da lidi balneari e riserve naturali, come quella di Punta Aderci presso Vasto, vero e proprio fiore all’occhiello del turismo abruzzese. Più in alto gli splendidi borghi che è possibile visitare concedendosi qualche deviazione (In bici nei luoghi della Costa dei Trabocchi: ecco l’articolo sui borghi che dominano la ciclovia). C’è tutto quello che serve per un viaggio in bici indimenticabile.

Si tratta di un progetto indispensabile per rilanciare l’economia e il turismo delle località interessate, ma anche di un’iniziativa che sta finalmente riconsegnando il patrimonio storico-naturalistico dei Trabocchi alla collettività.

Ciclabile dei Trabocchi e Giro d’Italia

La Via Verde ha ospitato la prima tappa del Giro d’Italia 2023 per i 14 km che vanno da Fossacesia Marina al Lido Saraceni di Ortona. Si è trattato di una cronometro individuale di circa 19 km in totale culminata con l’ascesa alla città di Ortona. Tra un bagno di folla rosa e la magia della Costa, l’ha spuntata Remco Evenepoel sul nostro Filippo Ganna. Ma questi sono effimeri dati tecnici; concentriamoci sul percorso cicloturistico della Via Verde…

AGGIORNAMENTO A MAGGIO 2023



Tratto 1 Ciclabile dei Trabocchi – Da Francavilla a Ortona

Il tratto Nord della ciclabile dei Trabocchi è ancora in cantiere. È possibile raggiungere Ortona da Francavilla tramite la Strada Statale Adriatica o per vie interne e quindi imboccare la ciclabile o all’altezza della foce del Peticcio o presso il porto di Ortona, in prossimità dell’iconico Faro bianco e nero della Ritorna.

Non c’è purtroppo alcuna segnaletica che da Francavilla conduca alla Ciclabile dei Trabocchi. Bisogna dunque orientarsi seguendo le indicazioni per la città di Ortona. Consigliamo comunque di imboccare il sottopassaggio che dalla Statale Adriatica porta al Lido Riccio (direzione Hotel Aurum) così da arrivare alle porte di Ortona evitando quanto più Statale possibile. Lo strappo di Torre Mucchia (pendenze massime del 12%) subito dopo gli Hotel potrebbe spaventare, ma ci proietta in una più godibile e meno trafficata strada provinciale (contrade Schiavi-San Marco) che ci porterà a Ortona, inizio vero e proprio della Costa dei Trabocchi.

Dalle curve che separano il Lido Riccio dal centro di Ortona iniziamo a intravedere la pista ciclabile. Il primo tratto di ciclabile ortonese parte esattamente dalle pendici del colle dei Ripari di Giobbe (noto per l’omonima caletta ad oggi raggiungibile solamente a piedi) e attraversa in ordine la foce del Peticcio, la Spiaggia della Ritorna con il suo Faro e il grande Porto di Ortona, reso celebre dalla fuga del comandante Badoglio nel settembre del 1943. Questa parte di ciclabile, seppur “monca”, è alquanto affascinante: una sottile striscia verde e blu che si affaccia sul mare aperto, guardando a Oriente protetta dal sovrastante Castello Aragonese, vera perla della città di Ortona.

 



Tratto 2 Ciclabile dei Trabocchi – Da Ortona a San Vito

Proseguendo verso Sud troviamo lo “scoglio” dei parcheggi del Lido Saraceni. È qui praticamente che inizia la Via Verde come oggi la conosciamo. I cicloviaggiatori provenienti da Francavilla possono rifocillarsi qui, allo stabilimento Dea Venere o al ristorante Doppia Vela. Per i turisti sprovvisti di bici, invece, consigliamo di pernottare nella città di Ortona (60 metri di dislivello più su) e noleggiare la bici in uno dei tanti punti noleggio della città, così da poter partire all’indomani per il cuore della Ciclovia. Più in là qualche consiglio per il noleggio.

Per riprendere il tracciato verso San Vito è quindi necessario attraversare con prudenza il parcheggio e recarsi in prossimità degli stabilimenti balneari, all’altezza del Lido Dea Venere. Poco dietro i parcheggi, l’imbocco principale è cementato, leggermente in salita.

Il primo tratto ortonese, che attraversa ben tre trafori lasciati in eredità del vecchio tracciato ferroviario, offre uno sguardo privilegiato su tutto il Porto di Ortona e la spiaggia dei Saraceni.

Superata la lunga Galleria Acquabella, si apre un affascinante colpo d’occhio della costa, che si apre verso la nord con le bellissime spiagge in sassi di Acquabella e Ripari-Bardella. Attraversa anche la foce del fiume Moro, meta di surfisti locali, si intravede finalmente il primo Trabocco: è il Trabocco Mucchiola, costruzione con 3 secoli di storia alle spalle (recentemente restaurata), che fa da apripista allo splendido litorale con la sua sottostante spiaggetta. Siamo ancora in territorio ortonese. Qui inizia il tratto in curva che conduce a San Vito Marina. Molto bello il panorama: da un lato lo scorcio del paese di San Vito Chietino, a 122 metri s.l.m., dall’altro la spiaggia sanvitese con i trabocchi San Giacomo e Punta Scirocco, adibiti a ristoranti. Voltando lo sguardo è ancora visibile la “skyline” di Ortona con la silhouette del porto.

Dove noleggiare bici per visitare la Costa dei Trabocchi:

  • GreenRoad Bike, Ortona
  • BlueBike, Ortona
  • Officine Forti, Ortona
  • Melarancia, San VIto Marina

 



Tratto 3 Ciclabile dei Trabocchi – Da San Vito a Fossacesia

Da San Vito inizia un tratto molto affascinante. Attraversata la vecchia stazione di San Vito e la Spiaggia Rocco Mancini con il bel Trabocco Punta Fornace, si staglia l’imponente figura del Trabocco Turchino, “l’anfibio antidiluviano” descritto anche da Gabriele D’annunzio nelle sue opere letterarie. Il Trabocco non è raggiungibile direttamente dalla costa, ma è necessario scavalcare a piedi la sovrastante collinetta tramite il sentiero tracciato. Proprio all’altezza del Turchino, si susseguono 3 piccole gallerie che tagliano il frastagliato Promontorio Dannunziano, collegando San Vito al Porticciolo di Vallevò. Questa parte di Via Verde è tra le più suggestiva in assoluto. A partire dall’estate 2021, le tre brevi gallerie di San Vito sono aperte, illuminate e asfaltate.

Per chi volesse, è comunque possibile deviare sulla sovrastante Strada Statale Adriatica per circa 3 km, grazie ad una salitella in ciottolato proprio di fianco la prima galleria, per visitare il sovrastante Belvedere Dannunziano. La vista dal promontorio ci ricorda la bellezza di questa costa che si staglia dalla “ignea città asiatica” Ortona al vastese. Ci ricorda, inoltre, o perlomeno ci suggerisce le sensazioni che hanno ispirato il vate abruzzese D’Annunzio durante i suoi frequenti soggiorni in questa zona. Nei pressi della SS16 è ancora visibile la dimora del Vate.

Dopo il tratto di Statale e la capatina all’Eremo Dannunziano, si può riprendere la Ciclabile dei Trabocchi all’altezza di Vallevò e il suo Porticciolo. L’imbocco è ben visibile dalla strada. Ci aspetta un tratto molto agibile, interamente asfaltato, e di sicuro interesse paesaggistico. Si attraversano in ordine i Trabocchi Punta Tufano, Sasso della Cajana, Punta Torre (che merita più di una foto) e Punta Cavalluccio, nonché la Spiaggetta La Foce. Tutti in territorio di Rocca San Giovanni. Si prosegue senza troppi problemi verso il litorale di Fossacesia, “introdotto” in tutto il suo splendore dalla Spiaggia Fuggitella e il Trabocco Punta Rocciosa.

 



Tratto 4 Ciclabile dei Trabocchi – Da Fossacesia a Torino di Sangro

Non presentano particolari problemi neanche i chilometri che da Fossacesia Marina (stazione vecchia) conducono al litorale nord di Torino di Sangro, con il ponte sulla foce del Sangro in ottimo stato. Segnaliamo che in questo tratto la ciclovia si incrocia con alcuni attraversamenti carrabili che portano ai lidi. Massima prudenza, specie in alta stagione!

In prossimità della Spiaggia di Lago Dragoni è invece necessario prendere la Statale per un paio di chilometri. Qui la ciclovia si interrompe del tutto (anche se si è iniziato a lavorare sul collagamento) ed è impossibile proseguire in bici, almeno fino a Cala le Morge, dove ha sede l’omonimo trabocco e la bellissima spiaggia naturalista in sassi.

La spiaggia merita una sosta, bella sia d’estate, con il manto turchese baciato dal sole, che di inverno, quando le onde agitate si infrangono sui grandi ciottoli bianchi, depositando a riva salsedine e nostalgia.

Dall’imbocco di Cala le Morge proseguiamo ancora per qualche chilometro in un tratto di ciclabile nuovamente asfaltato che conduce a Lido Le Morge, spiaggia turistica di Torino di Sangro, con parecchi stabilimenti balneari e punti ristoro, ideali per rifocillarsi un po’.

 



Tratto 5 Ciclabile dei Trabocchi – Da Torino di Sangro a Punta Aderci

Il nostro viaggio prosegue in direzione sud. Da Lido Le Morge si prosegue verso Casalbordino Lido, attraversando un breve ponticello che divide simbolicamente i comuni di Torino e Casalbordino. Dopo qualche centinaio di metri, il sentiero si sdoppia e la ciclovia abbandona il tratto dell’ex ferrovia per proseguire sul lungomare di Casalbordino. Ci accoglio un tratto di costa molto pregevole, seppur breve, di spiaggia sabbiosa puntellato qua e là di ravastrelli e “vegetazione delle sabbie” difficile da trovare in altre parti di Italia.

Dopo qualche chilometro a tu per tu con la spiaggia, ci scostiamo leggermente dal lungomare e una piccola salitella in selciato in prossimità del Residence Poker ci immerge nella Riserva Naturale di Punta Aderci (non mancano comunque le indicazioni per il percorso naturalistico).

Siamo nel tratto paesaggisticamente più bello del percorso perché è qui che Ciclovia e Parco Naturale si fondono in un unico suggestivo sentiero.

La ciclovia si immerge subito in un folto boschetto da percorrere per qualche chilometro fino al bivio di Mottagrossa. Qui una leggera salita verso sinistra ci conduce finalmente al Promontorio di Punta Aderci. Verde e rigoglioso, un paesaggio che ricorda le scogliere portoghesi di Cabo da Roca da un lato e i più selvaggi “cliffs” scozzesi e irlandesi dall’altro. Percorriamo la serpentina che avvicina alla spiaggia e all’omonimo Trabocco. Si scende, si sale, per poi riscendere di nuovo. Un’altalena di emozioni man mano che il verde acceso dell’erba fa spazio a quello marino dell’Adriatico, che volge a Est facendoci sognare antiche avventure dalmate e saracene.

Ad aiutare c’è anche il sole, che rischiara l’intero litorale e permette di scorgere la “lontana” Ortona da dove tutto è partito. Per godere al meglio dello spettacolo di Punta Aderci, suggeriamo di recarsi presso il punto panoramico, ancor prima di scendere all’arenile e al Trabocco.

 



Tratto 6 Ciclabile dei Trabocchi – Da Punta Aderci a Vasto Marina

La Riserva Naturale prosegue ancora per qualche chilometro oltre il punto panoramico, affacciandosi sulla caletta di Punta Penna, altro tesoro naturale del vastese, fino a ricongiungersi con il parcheggio delle automobili. Qui si prosegue per Via Osca, senza quindi dover prendere la Statale. La Via Verde dei Trabocchi, ciclabile inclusa, riprenderà dopo circa 4 km nei pressi di Località Vignola, in corrispondenza dell’accesso all’Hotel Vignola.

In questi 4 km, consigliamo una piccola deviazione verso il Porto di Vasto e il caseggiato che circonda l’iconica Torre di Punta Penna, tra i fari più alti del Mediterraneo.

Ad accoglierci al rientro sulla ciclabile un nuovo tratto di gallerie. In teorie le gallerie sono pronte e messe in sicurezza, tuttavia non è possibile trovarle chiuse per manutenzione (seppur in rari casi). La galleria di Località Vignola apre le porte della Spiaggia di San Nicola, bellissimo tratto con con l’omonimo Trabocco.

La ciclovia riprende senza intoppi invece in località Casarza proseguendo fino a Vasto Marina. Ben visibile, sul colle sovrastante, la “skyline” della cittadina vastese. Il borgo alto di Vasto non è impossibile da raggiungere: 3km di dolce salita lungo Via Istonia per un dislivello di circa 170 metri s.l.m. Il panorama sull’intero golfo di Vasto varrà da solo la fatica della breve ascesa.

Alle porte del lungomare, ci accoglie invece il particolare Monumento alla Bagnante, anche noto come Sirenetta di Vasto, che sorveglia l’esteso litorale da sopra uno scoglio a largo della spiaggia.

Vasto ci accoglie tiepida e vivace. Proseguiamo ancora per qualche chilometro. La Via Verde, in linea teorica, è conclusa, ma c’è ancora tutto un bel parco della Riserva Naturale della Marina di Vasto da percorrere, che porta fino a San Salvo Marina e del suo Giardino Botanico Mediterraneo. Siamo alle porte del Molise, ma quella è tutta un’altra storia!

 

Riprendiamo la via del ritorno ripercorrendo il tracciato al contrario, direzione Ortona. Percorrendola da questa direzione ci accorgiamo perché il Vate D’Annunzio la descriveva così “Ortona biancheggiava come un’ignea città asiatica su un colle della Palestina, intagliata nell’azzurro, tutta in linee parallele, senza i minareti”.

 


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Qualche dettaglio in più

Punti di ristoro

I trabocchi negli oltre 50km di costa attrezzati a ristorante di pesce: il trabocco Mucchiola di Ortona, Punta Fornace di San Vito e Pesce Palombo a Fossacesia, alcuni dei migliori. Da San Vito a Torino di sangro poi i lungomare sono costeggiati da numerosi stabilimenti e bar.

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Consigli

Dopo San Vito Marina, deviate in zona Promontorio Dannunziano per ammirare il Belvedere della dimora del Vate D'Annunzio

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