Bassa Romagna in bici: su strade bianche tra Romagna e Marche

Lunghezza itinerario
Difficoltà
Luogo di partenza

Alla parola Romagna, si pensa subito a riviere infinite, ricche di turisti, bagni e ombrelloni. Con il supporto di Via Panoramica Cycling, Cycling Emilia Romagna e Terrabici, abbiamo avuto la bellissima opportunità di scoprire il territorio romagnolo da cicloturisti. Un territorio ricco di bellissime percorsi, strade bianche, affascinanti colline con il mare in sottofondo e borghi con tante storie da raccontare.

In questo articolo vi raccontiamo un itinerario di circa 65 km, fattibile con un livello di allenamento medio o in e-bike.

La nostra base di partenza è Cattolica, la città del famoso Acquario, colorata di rosa in occasione delle tappe romagnole del Giro d’Italia 2021.

Dal lungomare ci si inoltra subito sui sentieri del Conca, in prossimità del Parco di Montalbano. Il Conca è il fiume che segna il confine naturale tra Cattolica e Misano Adriatico. Tra le due sponde si dirama una rete di sentieri naturalistici ciclabili molto piacevoli e soprattutto ideali per inoltrarsi nell’entroterra romagnolo.

Pedaliamo qualche chilometro sulla sponda sud del Conca, accompagnati dall’inconfondibile eco dei motori del circuito Misano. Il paesaggio è sin da subito bucolico e ameno, e da lontano scorgiamo i colli che saranno protagonisti della giornata.

Ci lasciamo alle spalle il bacino del Conca, imboccando la Via Conca Nuova. La strada, circondata da alcune cascine, conduce in quel di San Giovanni Marignano, primo dei borghi di eredità Malatestiana, conteso nel Cinquecento tra Stato della Chiesa e Repubblica di Venezia. Il tempo di ammirare la bella torre di Piazza Silvagni e le altre costruzioni medievali/rinascimentali e si riparte verso la collina.

Senza neanche accorgercene varchiamo il confine tra Emilia-Romagna e Marche percorrendo le strade brecciate Mosca Monteloro e Tesoro. Ci ritroviamo senza saperlo a pochi chilometri da Tavullia, la patria di Valentino Rossi. Ce ne accorgiamo immediatamente quando scorgiamo la VR46 Racing Factory. Irresistibile la tentazione di scattare una foto davanti al marchio per eccellenza del motociclismo italiano.

Da qui ci immergiamo definitivamente nel bellissimo panorama di queste colline. 18 km circa che conducono ai 330 metri sul livello del mare di Saludecio. Grazie alle sapienti guide di Luca e Valentina evitiamo le più trafficate SP64 e SP17, percorrendo invece un sali e scendi di strade bianche sorprendenti che tanto ci ricorda i paesaggi senesi visitati sempre in bici qualche estate fa. Siamo già tornati nella provincia di Rimini. La Strada dei Mandorli è la prima spettacolare rampa che ci apre le porte dell’incanto collinare romagnolo. C’è poi la ripida discesa di Villa Parigi che non spaventa la perfetta tenuta delle nostre gravel, quindi di nuovo salita, questa volta resa più impegnativa dal fondo pietroso di Serra San Carlino. Solo verde, strade bianche e fattorie fino alle porte Saludecio, appunto, che è il secondo borgo di questo itinerario.

Un ultimo piccolo sforzo e dal Belvedere di Saludecio abbiamo una prospettiva del tutto inattesa del tragitto fatto nelle prime due ore di viaggio. Una veduta che ripercorre le rampe appena percorse, estendendosi fino alla valle del Conca e al mare di Cattolica. Da Porta Marina ci inoltriamo subito nella Piazza del Municipio tagliando bel centro storico (tutto in salita) fino a Porta Montanara. Il centro di Saludecio è un viaggio nel tempo che ci catapulta in un paesaggio del tutto nuovo, ancora più verde rigoglioso, che guarda ai monti. Ci spingiamo verso il più piccolo borgo medievale di Mondaino, distante solo 3 km. Molto bella la piazza a semicerchio che ospita l’edificio del Municipio. Dalle mura, in prossimità della Chiesa Parrocchiale di San Michele è ben visibile anche la cima crestata del Monte Titano, quello di San Marino per intenderci.  

Da qui può iniziare la veloce discesa per Morciano di Romagna. 10 km morbidi, per un dislivello di circa 300 metri. A Morciano siamo di nuovo in Val di Conca. Ci aspettano di nuovo i bellissimi sentieri che lambiscono le sponde del torrente.

Il percorso del Conca, sponda nord, lo si imbocca facilmente dopo il ponte che collega Morciano con San Clemente. Il sentiero, sterrato ma non dissestato, consente di tornare a Cattolica evitando le diverse strade trafficate. Una bella pedalata immersi in una vera e propria riserva naturale, a tu per tu col torrente, che interrompiamo solamente per una capatina tra i vigneti Enio Ottaviani, raggiungibili direttamente dalla ciclabile del Conca. La sosta da Ottaviani è l’occasione per degustare gli ottimi vini della cantina, accompagnati dalli squisiti salumi romagnoli. Dopo aver scoperto questa parte di Romagna con gli occhi e le gambe da cicloturisti, la scopriamo anche con il palato!

Qualche dettaglio in più

Per la sosta del cicloturista..

I vigneti di Ennio Ottaviani

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Consigli

La rete di sentieri ciclabili che abbraccia il fiume Conca è ideale per inoltrarsi nell'entroterra romagnolo

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