Trapani e dintorni in bicicletta, verso Erice e Marsala

Lunghezza itinerario
Difficoltà
Luogo di partenza

Nell’aprile 2019, abbiamo approfittato del ponte del 25 per scoprire parte della Sicilia Occidentale. Dopo una breve sosta a Palermo, eccoci a Trapani, una delle città in cui si avverte più forte l’influsso arabo sulla cultura siciliana. La città del cous cous e della vista sulla Egadi, protesa su una stretta lingua di terra circondata dal mare, fino alla punta estrema di Torre di Ligny.

In bicicletta, Trapani diventa città di salite e di saline, i due elementi che caratterizzano gli itinerari che vi proponiamo in questo articolo:

Da Trapani ad Erice in bici

Erice è un bellissimo borgo medievale che domina Trapani a 753 m di altezza (proprio così, 753 metri di altezza). Il borgo e il suo monte sono una presenza costante, passeggiando per il lungo mare di Trapani, a ricordare l’unicità e la varietà di un territorio che regala ogni tipo di emozione.

L’erta montagna ricorda quasi una vetta dolomitica, ed è inutile dire che questo percorso richiede un buon allenamento, nonostante le pendenze non siano poi così proibitive. I cicloturisti più ambiziosi, a Trapani, non possono farsi sfuggire questa sfida!

Per scalare il Monte in bicicletta ci sono due principali possibilità. Prima di tutto bisogna raggiungere il punto d’inizio della salita, che è pressoché situabile all’imbocco della Funivia Trapani – Erice. Ne approfittiamo per attraversare i luoghi più belli della città: dalla Cattedrale di San Lorenzo ci dirigiamo verso il Lungomare Dante Alighieri, da dove la vicina Montagna sembra proprio aspettare il nostro arrivo. Per raggiungere la Funivia, ci immettiamo poi nelle strade principali. Si può decidere di attraversare velocemente la città grazie a Via Giovanni Battista Fardella e Corso Piersanti Mattarella, oppure inoltrarsi nelle strade secondarie. In città non esistono piste ciclabili, sebbene sia totalmente pianeggiante, quindi purtroppo è necessario fare attenzione.

Ma eccoci all’inizio della salita, qui siamo ad un bivio:

  • La SP31, la via principale: la strada si snoda per circa 12 km di tornanti intagliati nella roccia. La SP31 vede nei primissimi chilometri e negli ultimi tratti le pendenze più elevate, per una pendenza media del 6.3%. Inutile dire che il paesaggio ripaga della fatica e ad ogni tornante si può ammirare un nuovo angolo di costa. (questo è il percorso mostrato nel Komoot)
  • La SP3, la via più sfidante: questa strada ci permette di raggiungere Erice in circa 9 km di salita. Per entrare su questa strada è necessario pedalare per un pezzo di Strada Statale 187, fino a giungere al primo bivio sulla sinistra. È qui che inizia propriamente la salita, che ha una pendenza media dell’9%. La strada asfaltata è circondata da altri sentieri, per lo più percorribili in Mountain Bike.

Il borgo di Erice è un gioiello della zona, intriso nell’atmosfera medievale. Andare da Trapani ad Erice rappresenta anche un’avventura climatica, dal caldo e il sole della costa all’aria più rarefatta e fredda, non di rado oggetto anche di nuvole e temporali. Questo cambiamento non fa altro che aumentare il fascino del borgo, da cui si ammira un panorama unico al mondo e, mentre lo sguardo si staglia sulle isole Egadi, dall’alto del Monte si sogna il mar Tirreno.

E se la salita fa paura? La Funivia Trapani – Erice è proprio lì per i cicloturisti meno allenati. La cabinovia è infatti attrezzata per il trasporto biciclette e, in circa 15 minuti, con un biglietto di 3,5€, permette di raggiungere il borgo. Il divertimento poi sarà scendere, con le mani ferme sul manubrio e il mare sempre più vicino.

Da Trapani a Marsala in bici lungo la Ciclovia delle Saline

Dal porto di Trapani – immaginiamo di partire dal principale imbarco dei Traghetti – percorriamo via Ammiraglio Staiti, in direzione Palasport. Lo circumnavighiamo imboccando via dei Grandi Eventi per poi immetterci, sulla destra su via Professore Giuseppe Salvo. Conclusa questa via, percorriamo verso destra un breve tratto della Via I Dorsale Z.I.R. e finalmente appare il primo cartello “Marsala”.

Non solo, è proprio qui che possiamo considerare, su Via Libica, l’inizio della Ciclovia delle Saline. La ciclabile è leggermente dissestata in alcuni punti, ma ne vale sicuramente la pena: il territorio che andremo ad attraversare regala innumerevoli sorprese. A sinistra, in questa prima tratta, segnali di urbanizzazione, ma di fronte al Centro Commerciale Le Saline eccole le vere e proprie saline. Laghetti salmastri dai riflessi rosati e i mulini a vento ci trasportano in un luogo senza tempo. Decidiamo di inoltrarci nella Salina Galia, nonostante l’ingresso in teoria vietato. Pedalare su questi sentieri sul mare ha un che di magico.

Dopo un nuovo breve tratto di provinciale, la curiosità si fa irresistibile. Entriamo nella Strada Comunale Paceco – Nubia, nelle zone di Murana e Nubia. È proprio qui che ha sede il Museo del Sale. Qui è possibile svolgere visite guidate sulla raccolta del sale marino, oltre che acquistare diverse tipologie di sale e simpatici souvenir. Dal museo si può proseguire per un po’ tra le diverse contrade senza dover imboccare la Provinciale. Questo fino a Salina Grande. Attraversata la Salina Grande, la Strada Salforello ci riporta in Provinciale, in località Palma.

È necessario tornare in Provinciale per attraversare la zona del piccolo aeroporto di Trapani Birgi. Per i curiosi, poco prima dell’Aeroporto, si può deviare di nuovo per circa 2 km verso Lido di Marausa, imboccando la strada di Torre di Mezzo. A conclusione di questa strada, un piccolo slargo ci porta a fermarci un momento, per mirare di nuovo le Egadi, questa volta non dal monte ma dalla costa.

Conclusa la zona dell’aeroporto, eccoci sul ponte del torrente Belata. Quasi come un vero e proprio confine, eccoci virtualmente nel territorio di Marsala. Le saline di Marsala sono ancor più godibili. Non perdiamo tempo e al primo svincolo disponibile sulla destra – in via del Glicine – ci dirigiamo verso il mare. Si pedala nella contrada Baia dei Fenici, il popolo che per primo colonizzò e bonificò la zona. Peccato per gli steli a bordo carreggiata che precludono per certi tratti lo sguardo verso il mare. Qui siamo di fronte a nuove isole, l’Isola Grande e la più piccola Isola di San Pantaleo, anche detta di Mozia dal nome dell’antico insediamento fenicio. Ovviamente, avendo qualche ora, ci si può imbarcare e raggiungere queste isole e, in particolare visitare il Museo Archeologico sull’isola di Mozia.

Noi proseguiamo costeggiando la Riserva dello Stagnone che, dopo qualche km ci fa rispuntare sulla Provinciale. Manteniamo la vista sul mare deviando in Via dell’Orto quindi via Falcone. Siamo praticamente in quel di Marsala. Ad accoglierci il Parco Salinelle, una stretta lingua di terra i cui sono sentieri si esplorano facilmente. Torniamo sul lungomare, proseguendo fino a Teatro Impero. Da qui ci inoltriamo nel vero e proprio centro di Marsala. Tanto si potrebbe raccontare di questo luogo, ma non è certo il nostro mestiere. Noi concludiamo con una breve tappa al porto, uscendo da Porta Garibaldi. Attraversiamo questo luogo immaginando i pensieri di quei Mille che l’11 maggio 1860 sbarcarono in questa città, per dar vita all’avventura di unificazione garibaldina.

Attenzione al treno! Purtroppo, il treno tra Trapani e Marsala non permette il trasporto biciclette.

Qualche dettaglio in più

Per la sosta del cicloturista..

Il piatto tipico della zona: il cous cous

icon6

Consigli

Purtroppo, il treno tra Trapani e Marsala non permette il trasporto biciclette.

SCRIVICI

Vuoi ripercorrere parte dei nostri itinerari? E’ il tuo primo viaggio in bici e vuoi qualche consiglio? Contattaci!