Via Panoramica e Gradara: in bici tra le meraviglie della Bassa Romagna

Lunghezza itinerario
Difficoltà
Luogo di partenza

Dici vacanza in Romagna e pensi subito agli affollati stabilimenti di Rimini e Riccione, ricca di turisti. In questo itinerario vi portiamo, invece, in un altro tipo di turismo in Romagna, quello in bici, tra borghi medievali, stradi bianche, morbide colline e il mare, ovviamente, in sottofondo.

A maggio 2021 grazie alle sapienti guide di Via Panoramica Cycling e al supporto logistico di Cycling Emilia Romagna e Terrabici, abbiamo avuto la bellissima opportunità di scoprire il territorio romagnolo da cicloturisti.

Dopo avervi raccontato della bellezza dei borghi romagnoli in bici, in questo articolo vi raccontiamo un itinerario di circa 42 km, in quel limbo tra Emilia-Romagna e Marche che geograficamente possiamo chiamare Bassa Romagna. Base di partenza: Cattolica. Destinazione due dei più bei tesori paesaggistici culturali di questa incantevole parte di Romagna: Gradara e la Via Panoramica con il Parco San Bartolo. Un sali e scendi di strade bianche sorprendenti, al sapore di mare e alla scoperta dei borghi.

Dal mare al Castello di Gradara in bici

Dal lungomare di Cattolica la strada per Gradara è delle più piacevoli, seppur impegnativa da un punto di vista altimetrico (si superano i 120 metri s.l.m. con un pendenza media del 7%). Superato un primo tratto di Strada Statale e, con esso, il confine con le Marche, si accede in una serie di stradine secondarie dalla località Ferrata Nord.

È stato bellissimo percorrere queste strade in primavera, con il verde delle piantagioni e il giallo dei fiori a far da cornice al bianco tracciato ghiaioso. È in questo “quadro” che pedaliamo a semicerchio il colle di Gradara, portandoci alle porte del borgo. Iniziamo la lenta ascesa verso la roccaforte resa più confortevole dalle prestanti 3T Gravel Explorer Pro messe gentilmente in dotazione da Via Panoramica Cycling. Le mura del Castello di Gradara ci attendono statuarie facendosi ad ogni tornante più nitide. Entriamo nel borgo seguendo proprio il tracciato antico delle mura, in quella che è stata ribattezzata Passeggiata degli Innamorati. La vocazione cortese di Gradara non deve stupire: siamo infatti nella culla di Paolo e Francesca, gli amanti per antonomasia resi celebri dalle peripezie dell’Inferno dantesco. All’interno del borgo l’occasione per rivivere la storia dei due innamorati, ma anche per raccontarla ai nostri compagni di avventura olandesi, affascinati da queste pillole di cultura italiana.

Oltre al fascino del borgo medievale, ammiriamo il bel panorama che si perde sul Mar Adriatico e la nostra Cattolica. Dall’arco di Via Cappuccini scendiamo mirando proprio il mare e ritorniamo a valle, solo per poco in realtà, perché da qui inizia il sali scendi di strade (ma anche di emozioni) che ci porterà alle soglie di Pesaro e quindi a Gabbice via San Bartolo.

Nel dettaglio: da Via Cerreto imboccare Via Pontirone, tratto sterrato in leggera salita, fino all’imbocco di via Tario. Qui la salita si fa più asfaltata ma anche più pendente (medie dell’8-9%). La discesa del Santo Stefano è tanto panoramica quanto necessaria per rifiatare dopo le precedenti fatiche. Il sollievo dura poco perché, scavallato il cavalcavia autostradale, si torna a salire. Siamo in via Granarola, poi via Treponti. Qui una bella rampa sassosa ci riporta in quota. Alle spalle adocchiamo il bel Castello di Gradara in tutto il suo splendore, quasi fosse la cartolina d’arrivederci di questa prima metà di itinerario.

Via Panoramica e Monte San Bartolo

Siamo praticamente a pochi chilometri da Pesaro. Qui si prosegue per la bucolica località Tre Ponti, questa volta in discesa, fino a località Cattabrighe, a nord del fiume Foglia, dove ha inizio un curioso tratto di Bicipolitana, progetto encomiabile del Comune di Pesaro che mira a collegare la città attraverso una fitta rete di percorsi ciclabili. Anziché raggiungere il cuore di Pesaro, tuttavia, svoltiamo in direzione nord, per intraprendere la salita del Parco San Bartolo (bellissima riserva natruale istituita nel 1994), Imbocchiamo per l’esattezza la Strada dei Pelati. Qui la strada si inerpica, mantenendo una pendenza moderata, fino alla vera e propria Via Panoramica, all’anagrafe Strada Panoramica Adriatica.

La Via Panoramica è l’alternativa, per l’appunto panoramica, alla parallela SS Adriatica che collega Pesaro a Cattolica (e di conseguenza le Marche con l’Emilia Romagna) . Noi percorriamo i 28 km che dal bivio dei Pelati ci riporteranno a Cattolica. La strada, in un valzer di curve, salite, discese e risalite, ci garantisce scorci impareggiabili vuoi verso il mare, vuoi verso i colli retrostanti che si susseguono a perdita d’occhio fino alle sommità dll’appennino marchigiano.

La Via Panoramica in bici è un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita. Collega praticamente due regioni ed è uno dei punti più affascinanti di quella che possiamo definire per estensione una Ciclovia Adriatica. Inoltre, ogni domenica questa strada è chiusa al traffico: scorci mozzafiato, zero automobili, natura a bordo strada, in pratica tutto ciò che un cicloturista può desiderare.

In alcuni tratti è possibile anche abbandonare la carreggiata per percorrere qualche chilometro di single track all’interno della riserva del San Bartolo. Stradine strette e scoscese, più adatte a un montain biker che affrontiamo comunque con piacere e un certo sadico divertimento!

Lungo la Via Panoramica anche le belle località di Focara e Gabbice Monte. È proprio in quest’ultima che ci fermiamo per un meritato pasto con vista. Da Gabbice Monte, sede tra l’altro dei nostri compagni di viaggio di Via Panoramica Cycling, si può ammirare l’intera riviera romagnola, che si estende con le sue spiagge, i suoi hotel e le sue riserve naturali per circa 20 km da Cattolica a Rimini. Da Gabbice Monte compiamo l’ultimo “sforzo” per tornare alla nostra meta di partenza. In 6 km si scende a Gabbice Mare, ultimo avamposto nord delle Marche. Da qui il facile lungomare che ci riporta a Cattolica e in Emilia Romagna. La ritroviamo senza accorgercene, imbracciando le nostre gravel sulla passerella di Via del Porto, curioso confine pedonale non solo di due città, ma anche di due regioni e di una sola anima, quella romagnola.    

Qualche dettaglio in più

Per la sosta del cicloturista..

A Gabbice Monte, ristorante Bel Sit, per un bel pranzo vista mare prima di ritornare in riviera

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Consigli

Un giro a piedi all'interno delle mura di Gradara è l'ideale per scoprire le bellezze del piccolo borgo

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